Hans Hartung
(Lipsia, 21 settembre 1904 – Antibes, 7 dicembre 1989)

Ritenuto uno dei grandi maestri dell’arte informale, studia filosofia e storia dell’arte all’Akademie der Bildenden Kunste di Lipsia e Dresda in seguito. Nella metà degli anni ’30 a seguito delle persecuzioni naziste si sposta a Parigi entrando a contatto con artisti come Alexander Calder, Vasily Kandinsky, Joan Miró, Piet Mondrian. Al termine della seconda guerra mondiale, dopo essersi arruolato nella Legione Straniera, viene naturalizzato cittadino francese nel 1946 ricevendo la Medaglia militare e la Legione d’Onore.
Nel 1947 ottiene la sua prima personale a Parigi presso la Galleria Lydia Conti.
La sua ricerca artistica inizia ad avere un distacco dai precedenti canoni espressivo astratti sviluppando una ricerca profondamente informale materializzata “dal segno, dal graffio, da violenza pittorica”.
Tra il 1955 e 1964 partecipa a molteplici mostre e manifestazioni d’arte come Documenta e Kassel; nel 1960 riceve il “Gran Premio” per la pittura alla Biennale di Venezia.
Nella metà degli anni ’70 pubblica le proprie memorie ed entra a far parte dell’Académie des Beaux-Arts di Parigi. Durante gli anni ’80 gli viene dedicata una ampia retrospettiva nelle città europee di Dusseldorf, Monaco, Oslo, Parigi.
Dedicandosi sempre a composizioni informali che declina attraverso il suo “gesto pittorico” che diventa più denso e scuro nella produzione dell’ultimo periodo, Hans Hartung muore ad Antibes il 7 dicembre 1989.