Rocco Borella
(Genova, 22 febbraio 1920 – Genova, 23 settembre 1994)

Artista di riferimento per il movimento astratto-concreto italiano, dopo gli studi presso il convento San Giuliano al Boschetto inizia a lavorare per l’Ansaldo prima come tracciatore e modellista e in seguito come responsabile dell’Ufficio Propaganda dell’azienda.
Nel 1946 espone presso la Galleria l’Isola di Genova e nel 1950 vince il Premio Internazionale Celle.
Dopo un periodo figurativo, all’inizio degli anni ’50 la pittura di Borella si indirizza verso una scomposizione della forma affine all’astrattismo di Kandinskij e Klee.
Nel 1951 aderisce al Gruppo genovese di “Numero” con gli artisti Allosia, Fasce, Mesciulam, Scanavino.
Nel 1952 partecipa alla mostra Arte Concreta presso la Galleria Gissi di Torino.
Nel 1955 si licenzia dall’Ansaldo per dedicarsi esclusivamente alla pittura e l’anno seguente partecipa alla Biennale di Venezia con tre opere. Modello ispiratore è il gesto artistico di Mark Rothko dovuto alla dissolvenza e alla sovrapposizione di bande cromatiche accostate l’una all’altra sulla tela.
Nel 1958 diventa docente al Liceo Artistico Barabino di Genova con la richiesta da parte di Caterina Marcenaro, direttrice dei musei genovesi, di trasmettere un insegnamento artistico – scientifico. Da questa esperienza approfondisce le proprietà tecniche del colore in rapporto alla percezione visiva interessandosi ai materiali industriali.
L’arrivo a Genova dell’architetto Konrad Wachsmann induce Borella a condividere e assimilare l’importanza della razionalità e funzionalità dell’arte; a questo periodo appartengono lavori come gli “Spazi Wachsmann” e le “Pittosculture”.
Nel 1960 espone a Parigi i “cromemi”, così chiamati per definizione di Gian Paolo Barosso, che consistono in opere pittoriche di analisi del cromatismo caratterizzato da bande orizzontali o verticali.
Durante il soggiorno parigino conosce il lavoro artistico di Ellsworth Kelly.
Nel 1962 diventa docente all’Accademia Ligustica e inizia una nuova sperimentazione di tipo costruttivista realizzando opere di vario tipo come i “vetri stampati”.
Nel 1973 espone presso la Galleria La Polena una serie di opere intitolate “Guard-rail”, pannelli in fòrmica che esprimono al meglio la sua ricerca sui materiali: il risultato è uno spazio ottico che sembra dilatarsi rispetto alle sue dimensioni effettive grazie all’alternanza di colori caldi e freddi.
Nel 1979 espone al Teatro Falcone con il Gruppo Tempo 3; l’evento è intitolato “Omaggio a Borella”.
Nel 1986 espone presso la Galleria Cesarea di Genova presentando opere nelle quali raggiunge un espressionismo cromatico dato dall’uso di colori violenti e marcati.
Rocco Borella muore a Genova il 23 settembre 1994.